Il voto alle “Grazie”: affidiamoci a Maria

Anche quest’anno la nostra comunità cristiana esprimerà la fede dei suoi padri rinnovando il voto alla “Madonna delle Grazie” per affidarsi alla Madre di Dio. Anche noi, come Giovanni ai piedi della croce, ci affideremo alla Madre celeste portando ai suoi piedi tutte le nostre vite fatte di preoccupazioni e angosce, ma anche di gioie e soddisfazioni. Nell’enciclica Redemptoris Mater, Giovanni Paolo II afferma che «affidandosi filialmente a Maria, il cristiano, come l’apostolo Giovanni, accoglie “fra le cose proprie” la Madre di Cristo e la introduce in tutto lo spazio della propria vita interiore, cioè nel suo “io” umano e cristiano: la prese con sé. Così egli cerca di entrare nel raggio d’azione di quella “materna carità” con la quale la Madre del Redentore “si prende cura dei fratelli del Figlio suo”» (RM 45).
Alla voce “affidamento”, nel dizionario della lingua italiana, compaiono subito due parole fondamentali: fiducia e sicurezza. Quando ci affidiamo ad una persona (pensiamo all’esempio del paziente che si affida al medico) queste sono condizioni indispensabili affinché questo atto possa avere il giusto raggiungimento: fiducia e sicurezza. Sappiamo che, parafrasando le parole del Profeta Isaia, Ella non potrà mai dimenticarsi di noi, non commuoversi per i suoi figli. Come non affidarsi a Lei, la ricolma di grazia? Come non riconoscersi figli come Giovanni, il discepolo amato, ai piedi della croce? Sentiamoci dire anche noi «ecco tua madre» e noi, a nostra volta, rispondiamole con il motto di San Giovanni Paolo II: Totus tuus sum, Maria (sono tutto tuo, Maria).