Candelora e San Biagio: cose da sapere

Il 2 febbraio, precisamente 40 giorni dopo il Natale, si celebra la festa liturgica della Presentazione al Tempio di Gesù e popolarmente detta “candelora” perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo luce del mondo. Questa festa chiude le celebrazioni natalizie e apre il cammino verso la Pasqua. Le candele benedette vengono conservate nelle case e accese in occasione particolari. Le candele consacrate avevano anche la proprietà di allontanare il maltempo e soprattutto la minaccia della grandine, che era un fenomeno davvero devastante se si pensa che un tempo non esistevano le odierne coperture a proteggere le piantagioni.

Nel giorno della “canderola” si facevano le previsioni circa il tempo nel periodo immediatamente successivo: “La candelora. Se ci nevica o se ci piove, dall’inverno siamo fuori, se ci sta il solerello siamo in mezzo all’invernarello”.

Il giorno della Candelora è legato anche ad un’altra tradizione piuttosto antica, quella dei giorni della merla, che sono 29, 30 e 31 gennaio. Per la tradizione popolare, sarebbero i giorni più freddi dell’anno. Secondo un proverbio si dice che se i Giorni della merla saranno freddi, allora la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo. La Candelora, infatti, coinciderebbe con l’ultimo dei giorni della merla e segnerebbe dunque la fine del grande freddo.

Il 3 febbraio si festeggia San Biagio, ricorrenza che cade subito dopo la Candelora, quasi a cercare una protezione divina ulteriore. Si tratta di un Santo conosciuto e venerato tanto in Occidente quanto in Oriente. Venerato in moltissime città e località italiane, sono diffusi ancor oggi i riti in onore di questo Santo, protettore della gola. La ricorrenza viene festeggiata con l’uso di recarsi in chiesa a baciare le candele consacrate il giorno prima e incrociarle sulla gola per proteggerle da tonsilliti, laringiti e affezioni varie.